Timo

Caratteristiche

Il Thymus vulgaris è una pianta arbustiva, sempreverde e perenne tipica e originaria della macchia mediterranea. Cresce spontaneamente in collina anche se aride e pietrose, ma anche nelle zone alpine, se il versante è soleggiato, fino ai 1500 metri si latitudine. Esistono molti ecotipi che si diversificano dalla diversa composizione di olio essenziale. È un arbusto piccolo, non supera i 40 cm, produce molti steli sottili e compatti, dopo 4 anni tendono a lignificare alla base mentre le sommità restano erbacee. Le foglie sono molto piccole e lanceolate con bordi arrotondati, opposte e persistono per molto tempo. Sono di colore verde-cenerognolo e molto aromatiche. Da  primavera fino a inizio estate, aprile-luglio, nascono i piccoli fiori dall’ascella delle foglie , di colore bianco o rosa violacei, riuniti in piccole spighe al termine degli steli. Il suo polline attira  molte api. Il frutto è un tetrachenio molto piccolo, ovale e contiene circa 5000 semi.

Terreno e Concimazione

Il clima ideale è quello mite e temperato del mediterraneo con estate calde ed inverni freddi ma non troppo umidi e con gelate vicino o sotto i -10° C. Predilige una posizione molto soleggiata meglio se con luce diretta per molte ore al giorno, altrimenti è facile che la pianta deperisca. Non ha esigenze particolari per il tipo di terreno,  quello ideale è calcareo con una percentuale di sabbia per agevolare il drenaggio idrico. Coltivato in suoli poveri e sassosi produce una maggiore quantità di oli essenziali e di conseguenza risulta molto più profumato. Importante è che non sia argilloso e pesante perché la pianta soffre molto dei danni provocati dai ristagni idrici sopratutto nei mesi freddi. Preparare il terreno con poca dose di compost organico o hummus di lombrico. Evitare concimi ricchi di azoto come il letame, l’aroma delle foglie sarebbe minore e si aumenterebbe il rischio dell’insorgere di malattie fungine. Il suolo deve essere poco lavorato, tra una pianta e l’altra lasciare 20-25 cm di distanza per consentire una adeguata areazione.

Piantumazione

La moltiplicazione della pianta di Timo avviene per seme, per talea o per divisione dei cespi. A giugno o luglio si attua la semina in vaso o semenzaio con un terriccio misto a sabbia grossa. I semi sono molto piccoli e quindi prestare attenzione a coprirli con un leggero strato di terra. Coprire il contenitore con telo di plastica e posizionarlo all’ombra a temperatura di 15° e mantenere sempre umido il substrato. Eliminare il telo alla comparsa dei primi germogli e spostare il vaso in una zona soleggiata. Quando saranno alte 6 cm  metterle a dimora definitiva. La propagazione per talea si inizia a fine primavera prelevando dei rami laterali lunghi 8-10mcm da una pianta adulta (almeno due anni). Eliminare le foglie basali, interrare le talee in contenitori e mantenere umido il terreno. Quando nascono i germogli l’apparato radicale si sarà formato. Attendere che diventino robuste e procedere con la m essa a dimora definitiva in vaso o a piena terra.

Coltivazione

La coltivazione in alte quote, dalle colline fino ai 1000 metri, aumenta la produzione di principi nitritivi delle foglie. A fine  inverno porre intorno al colletto del concime granulare a lenta cessione agevola la ripresa vegetativa, con annaffiature e umidità si scioglie e penetra nel terreno. È una pianta rustica che non ha bisogno di grandi quantità di sostanze organiche. Se si coltiva in vaso si deve aggiungere al terriccio per erbe aromatiche del materiale drenante come sabbia o argilla espansa per evitare i ristagni. Inoltre in inverno sarà possibile spostare la pianta in una zona riparata oppure al chiuso. Le innaffiature devono essere scarse e praticate solo quando il terreno è asciutto. Potare i rami quando la fioritura è alla fine agevola lo sviluppo di nuovi getti laterali. Questo diminuisce la tendenza dell’aromatica di spogliarsi nella parte basale e che le ramificazioni diventino legnose. Il raccolto dei rami è possibile durante tutto l’anno, nei mesi freddi le foglie e il loro profumo diminuisce.
 

Malattie

È soggetta a malattie causate dai ristagni idrici come quelle provocate dai funghi come Alternaria che colpisce i frutti o la Puccinia le foglie. Il marciume del colletto o quello radicale sono conseguenze di troppe bagnature, umidità eccessiva o di una cattivo drenaggio del terreno. In poche settimane i marciumi portano alla moria della pianta. Una soluzione possibile è di aumentare la permeabilità del terreno aggiungendo sabbia a grana grossa o della ghiaia. Insetti come Afidi possono infestare le foglie giovani ed i fiori, provocano delle punture che causano decolorazione delle foglie, un rallentamento della crescita e il deperimento della pianta. Eliminare e bruciare le parti colpite. Si consiglia di non utilizzare prodotti da sintesi chimica in quanto è una pianta ad uso culinario.
 

Peculiarità

È un’erba officinale da sempre apprezzata per le sue proprietà antisettiche, balsamiche e antibatteriche, digestive e diuretiche, ricca di vitamina C e del gruppo B e sali minerali.. Le foglie e le infiorescenze vengono utilizzate sia fresche sia essiccate in cucina nella preparazione di ricette di stufati, zuppe, focacce e molti piatti tipici del Mediterraneo, ma si possono preparare anche infusi e tisane. Il suo aroma è quasi piccante ma piacevole, una volta raccolti i rametti devono essere utilizzati o conservati velocemente perché i suoi aromi sono molto volatili. Le foglie si possono essiccare in sacchetti di carta chiusi e appesi a testa in giù in un luogo buio. Dopo 15-20 giorni saranno pronte e vanno conservate in barattoli ermetici. Grazie alle sue qualità si prepara un miele per tosse e raffreddore: mettere in infusione 3-4 steli in 2 litri di acqua calda per almeno 10 minuti. Filtrare e aggiungere 100 grammi di miele e il succo di limone, cuocere  a fuoco basso finché si è ridotto. Conservare in barattolo di vetro per qualche mese.