Cresce fino a 60 cm di altezza e 70 cm in larghezza formando un arbusto. Viene coltivata sia per uso culinario ma sopratutto per abbellire aiuole o giardini mediterranei. Le foglie di forma oblunga, spesse e dure. Sono di color giallo crema con una macchia irregolare al centro di colore verde che si differenzia per ogni lamina. Il fusto tende a diventare semi legnoso sopratutto nella parte basale, produce molte ramificazioni. In primavera inoltrata, da maggio a giugno, sviluppa dei fiori lilla-blu che si riuniscono in spighe all’apice degli steli.
Non ha bisogno di una particolare categoria di terreno, si adatta a quello asciutto, gessoso o argilloso ma importante è che abbia un ottimo drenaggio idrico in quanto tollera poco l’umidità del suolo. Prima della messa a dimora lavorare il terreno, aggiungere concime perché è una pianta che necessita di un suolo fertile, ricco di sostanze nutritive. Da marzo a novembre somministrare una volta al mese del concime per piante aromatiche o da fiore, liquido attraverso le annaffiature o granulare attorno al colletto. Quando è ben radicata tollera la siccità per brevi periodi. La posizione per avere una crescita vigorosa è soleggiata anche esposto direttamente al soleggiata o lin penombra ma per poche ore al giorno. Il trapianto sia in vaso o in pieno campo si esegue ad aprile-maggio oppure ad inizio autunno.
Si propaga per talee, divisione dei cespi o per seme. La semina è poco utilizzata per i lunghi tempi e perché i semi hanno un basso potere germinativo. Le talle devono radicate in contenitori con terriccio nuovo. Mantenere umido il terreno in modo uniforme, se si vuole aumentare l’umidità si devono coprire le talee con una copertura trasparente. Sollevarla una volta giorno per far evaporare l’umidità in eccesso. Quando avranno radicato, dopo circa due mesi, trapiantarle a dimora definitiva. La divisione dei cespi si opera a marzo in modo speciale alle colture in vaso. Estrarre la pianta e prelevare un cespo riproduttivo con attenzione a non rompere le radici. Interrare e annaffiare abbondantemente in modo regolare per agevolare l’attecchimento dell’apparato radicale.
La Salvia dorata è rustica e in generale resistente agli attacchi di parassiti ma in presenza di climi miti e umidità elevata l’Oidio o mal bianco può colpirla. È causato dalla presenza di un fungo e provoca macchie bianche, simile a muffa, sulle foglie e sono evidenti sopratutto sulla pagina superiore. Se non riconosciuta in tempo porta le foglie a dissecarsi. Eliminare tutte le foglie danneggiate e utilizzare prodotti come zolfo o bicarbonato di sodio solo se indispensabile. Diminuire le annaffiature, agevolare il drenaggio idrico e favorire il circolo d’aria con potatura del cespuglio e assicurarsi che le piante non siano troppo vicine.
Possiede le stesse proprietà della varietà comune officinalis: digestive, antinfiammatorie, disinfettante del cavo orale e cicatrizzanti. Il suo aroma e leggermente piccante e amaro ma molto gradevole come il suo profumo. Ha un largo uso in cucina per aromatizzare primi piatti di pasta fresca, secondi piatti di carne o pesce, legumi, patate e zuppe. Le fresche si consumano fresche o secche che hanno un sapore più forte. L’essiccazione deve avvenire in un ambiente buio, ventilato e asciutto, creare dei mazzi con i rami appesi al contrario. Conservare le foglie in barattoli oppure quelle fresche in congelatore o in frigorifero per pochi giorni. Ottima per insaporire il burro come condimento di ravioli o gnocchi e aggiunge un pizzico di colore grazie al disegno particolare delle lamine fogliari e alle sue sfumature.