Il radicchio di Verona IGP è un ortaggio autoctono che presenta una forma ovale e allungata, di colore rosso bordeaux: le nervature sono ben evidenti, di un bel bianco brillante.
La consistenza è croccante nel cuore e tenera all'interno della foglia.
Il radicchio di Verona cresce bene in un terreno soffice, morbido e ben drenato, ricco di sostanze nutritive. Si tratta di un ortaggio che non richiede grandi cure ma che ha bisogno di un terriccio organico e fresco. Prima di procedere alla semina, si dissoda con cura il terreno e si concima con letame maturo, quasi in via di decomposizione, arricchito con sali minerali a lento rilascio come zinco, potassio e rame.
Il trapianto avviene da metà luglio fino a metà agosto.
Per quanto riguarda la piantumazione del radicchio rosso di Verona, è interessante conoscere che le piantine che vengono interrate in buca sono quelle ricavate dall'ortaggio di due stagioni precedenti. La coltura del radicchio di Verona IGP è scrupolosa e si tramanda da generazioni: dopo aver selezionato i migliori germogli attraverso semenzaio, le piantine vengono messe a dimora in campo aperto verso aprile e si coltivano per circa 4 mesi. È importante mantenere la distanza di 50-60 cm tra le piante e di 1 m sulle file parallele dell'orto.
La coltivazione del radicchio di Verona IGP è un rituale antico che viene tramandato da intere generazioni ed è scrupoloso in tutte le fasi. Per quanto riguarda il trattamento e le cure, è importante concimare il terreno con compost organici di letame maturo e sali minerali; un terriccio nutrito e ben drenato è la chiave per un raccolto produttivo, vigoroso e di successo.
Oltre alla pacciamatura e l'introduzione di impianti agrovelo per difendere la pianta da eventuali acquazzoni primaverili, si realizza l'imbianchimento della pianta che valorizza le sue caratteristiche organolettiche.
L'intervento consiste nel raggruppare gli ortaggi in file orizzontali, sul campo o sotto i tendoni di agrovelo: all'interno degli accumuli si produce una reazione chimica e biologica che riattiva l'azione vegetativa e fa sì che il cespo si trasformi, acquistando la sua celebre croccantezza. Il radicchio rosso di Verona IGP è finalmente pronto per arrivare in tavola verso settembre.
Le malattie del radicchio rosso IGP di Verona sono tutte quelle che interessano gli ortaggi a foglia, come le virosi, causate da una flora microbica patogena.
Si tratta di peronospora, cavolaia, marciume grigio e bianco, fusarium, tracheofusarium e malattie fungine come tracheomicosi.
Per scongiurare il rischio di malattie che possono rovinare il raccolto, è opportuno procedere a concimazione organica e pacciamatura; lo strato di paglia o di juta funge da protezione sia dalle patologie che dalle ultime piogge torrenziali di primavera.
Il radicchio rosso di Verona IGP si contraddistingue per un sapore più dolce nella nervatura chiara e più deciso e amarognolo nelle foglie rossastre.
La sua caratteristica così croccante lo rende ideale come base per insalate di rinforzo e contorno nelle ricette natalizie.
Si tratta dell'ingrediente principale del risotto al radicchio, una ricetta tradizionale veneta con alcune variazioni, come la salsiccia o il gorgonzola. È ottimo anche come farcia di lasagne e pasticci di carne.
Dopo il raccolto in agosto si conserva in frigorifero per massimo una decina di giorni.