Il radicchio di Chioggia tardivo è una delle tante varietà di radicchio presenti in natura ed è caratterizzato dalla forma del cespo rotonda e da un sapore amarognolo: si raccoglie dopo ben 110 giorni dal trapianto e resiste bene alle temperature più fredde dell'inverno.
Il radicchio di Chioggia tardivo ha la particolarità di crescere bene in un terreno sabbioso, il suo vero habitat naturale.
Predilige il clima freddo e resiste molto bene alle gelate e alle temperature sotto zero. Prima di seminare è opportuno dissodare con cura il terriccio e nutrirlo con letame maturo e sali minerali come l'azoto che ne favorisce la produttività.
Gradisce un'esposizione soleggiata, ma si adatta molto bene anche alle zone ombreggiate. Il trapianto avviene all'incirca 50-60 giorni dopo la semina.
Per quanto riguarda la semina, la varietà del radicchio rosso tardivo di Chioggia si pianta in semenzaio verso il mese di agosto e si trapianta in buca o in vaso dopo 50-60 giorni.
È possibile metterlo direttamente a dimora in campo aperto, poiché è resistente e attecchisce subito al terreno senza particolari difficoltà, ma in questo caso è consigliato sfoltire la vegetazione per consentire più spazio e ordine.
È importante lasciare almeno 50 centimetri tra le piantine sulla fila e 50-60 centimetri tra le file parallele del raccolto.
Il radicchio tardivo di Chioggia non necessita di particolari cure e trattamenti poiché si tratta di un prodotto ortofrutticolo resistente al freddo e alle temperature sotto zero: anzi, il clima rigido è un booster naturale che ne aumenta caratteristiche organolettiche e corredo aromatico.
Ci sono però alcune accortezze da seguire per assicurarsi un buon raccolto: come prima cosa bisogna preparare con cura il terriccio che ospiterà la pianta durante il suo ciclo vegetativo, dissodandolo e arandolo in profondità. Si consiglia un letame maturo di cavallo, unito ad abbondanti quantità di azoto, il minerale indicato ad hoc per il radicchio tardivo.
Inoltre, è necessario irrigare di frequente ma con dosi di acqua moderate per non sottoporre la pianta a stress idrico: si suggerisce di sarchiare e controllare spesso il terreno per prevenire ristagni e pozzanghere che possono diventare ricettacolo di muffe e patologie.
Le malattie del radicchio tardivo di Chioggia sono prima di tutto le virosi che attaccano la pianta soprattutto nel periodo invernale, come la peronospora e alcuni funghi come la cosiddetta tracheomicosi.
Inoltre, essendo un prodotto ortofrutticolo che cresce prevalentemente in buca, sottoterra, teme tutte le specie di insetti e parassiti infestanti come afidi e pidocchi, ma anche le cimici e le lumache.
Per evitare queste minacce è bene utilizzare sempre strumenti ben disinfettati e puliti, e aggiungere al compost di letame alcuni sali minerali come azoto, zinco e potassio.
Il radicchio di Chioggia tardivo è un prodotto autoctono dal colore rosso violaceo e dal sapore amarognolo e deciso, ideale non solo per le insalate ma anche per tanti altri piatti della cucina italiana.
Ad esempio, viene utilizzato come ingrediente principale del celebre risotto al radicchio, accompagnato da speck o da gorgonzola.
Il radicchio è un'ottima farcia per pizze e focacce, lasagne e sformati al forno, lievitati e torte salate.
Dopo il raccolto si conserva in frigorifero per 15 giorni, a una temperatura di 3-4°C.