Il radicchio di Chioggia medio precoce è una delle varietà della cicoria provenienti dal Veneto, con una storia molto antica. Grazie alle numerose colture e alla lunga tradizione, ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta, IGP che richiede un preciso disciplinare per la sua coltivazione.
Il terreno più adatto per la coltivazione deve essere profondo, fresco e non molto compatto, per questo va preparato accuratamente attraverso l’affinamento prima di procedere alla semina e al trapianto.
Per la concimazione si consiglia di utilizzare un terreno che abbia goduto di buona concimazione nelle colture precedenti, come nel caso dei pomodori e le zucchine. Se non è possibile sfruttare questa tecnica si può aggiungere dell’humus di lombrico o il compost domestico. Dal punto di vista del clima, il radicchio di Chioggia medio precoce è adatto a essere coltivato anche nelle aree molto fredde, purché venga adeguatamente irrigato.
La coltivazione del radicchio di Chioggia medio precoce può avvenire sia utilizzando le piante nel pane di terra che mediante la semina in pieno campo. In quest’ultimo caso è necessario impiegare il sistema delle postarelle o della fila continua. Successivamente, le piantine si diradano lasciando almeno 20 cm di spazio tra l’una e l’altra. Se si trapiantano in modo diretto utilizzando il pane di terra, è possibile anche l’autoproduzione con un semenzaio in polistirolo, facendo attenzione a metterle a dimora non appena si formano le radici. Trapiantando la pianta, si ottiene un raccolto più pieno e uniforme che massimizza il lavoro svolto.
Questo tipo di radicchio richiede alcune cure che lo preservano da marciume e inaridimento. Le operazioni più importanti sono la sarchiatura e la zappettatura necessarie per la pulizia dalle erbe infestanti e per l’areazione delle radici. Se non si ama questo sistema, invece, si può ricorrere alla pacciamatura con teli biodegradabili o con teli in juta, o in alternativa con la paglia, che impregnandosi di acqua, offrono un buon livello di umidità alla pianta evitando i marciumi.
Nella coltivazione del radicchio di Chioggia medio precoce è molto importante l’imbianchimento. Si tratta di una tecnica che migliora la qualità e la consistenza del cespo dal momento che lo rende più piacevole nell’aspetto, oltre ad ammorbidire la foglia e a migliorarne il sapore. L’imbianchimento serve sostanzialmente a non far entrare la luce solare nella parte più interna del cespo, obbligandolo a sfruttare le riserve nutritive immagazzinate nelle radici. Inoltre, limita la produzione della clorofilla che argina lo sviluppo delle parti fibrose, rendendo il radicchio meno amaro e più tenero.
Tra le malattie più comuni che possono attaccare il radicchio di Chioggia medio precoce ricordiamo la peronospora, l’antracnosi, l’oidio, il botrytis e la ruggine che aggrediscono l’area della foglia, oltre ai marciumi del colletto come la sclerotinia, la rhizoctonia e la pythium. Per impedire di rovinare il raccolto, è utile tenere sempre ben pulito il terreno con un’adeguata zappettatura evitando i ristagni idrici che causerebbe marciume. Un altro pericolo da arginare riguarda i parassiti, nello specifico le lumache che possono essere tenute lontane con speciali trappole, con il fosfato di ferro e con la birra, metodologie naturali che non intaccano l’ecosistema.
Il radicchio di Chioggia medio precoce appartiene alla famiglia delle Asteraceae del genere Cichorium. È un ortaggio che presenta foglie variegate con il verde, il rosso e il bianco dal sapore risoluto e decisamente amarognolo. Per questo motivo si adatta alle più svariate portate: tra i primi menzioniamo il famoso risotto al radicchio, salsiccia e provola oppure come contorno è perfetto ai ferri condito con olio e aceto o in padella con uvetta passa e pinoli, tagliato a julienne. Grazie alla ridotta percentuale di calorie è molto consigliato durante la dieta o come ingrediente per gustosi centrifugati supervitaminici.