Il radicchio bianco tardivo è una varietà che si raccoglie dopo oltre 120 giorni dal trapianto: il cespo è chiaro, con foglie verdi tenui e delicate.
Il gusto è quasi insapore, l'ideale come base di fresche insalate estive.
Il radicchio bianco tardivo ama un terreno sciolto, di medio impasto e pH leggermente acido; cresce bene in pieno sole e non teme le temperature più rigide dell'inverno. Si consiglia di dissodare precedentemente il terreno e di concimarlo con compost di letame maturo, stallatico pellettato, sali minerali e mix di macinato di ortica e femminelle di pomodoro ad alto contenuto di potassio.
Il trapianto avviene da luglio a fine ottobre, in campo aperto protetto da teli di agrovelo o strato di pacciamatura.
Per quanto riguarda la piantumazione, in genere il radicchio bianco tardivo si semina direttamente in buca e in campo aperto protetto, dal mese di marzo.
È importante concimare e irrigare con cura il terriccio in modo che sia pronto a ricevere e nutrire le sementi; si consiglia di mantenere una distanza standard di 50-60 cm sulla fila tra le piantine, e di almeno 1 m tra le file parallele dell'orto.
Nel caso si voglia isolare i germogli per coltivarli in vaso, si può preferire la piantumazione con semenzaio, nei primi di febbraio.
Il radicchio bianco tardivo ama le temperature fredde e non teme le gelate invernali e le escursioni termiche notturne.
Per questo motivo si può seminare direttamente in buca in campo aperto, ma si consiglia di installare delle protezioni agrovelo preventive.
Per proteggere i germogli, una soluzione efficace è la pacciamatura che consiste in uno strato sottile di paglia o di juta, posta direttamente a contatto con il suolo. Questa sorta di film protettivo mantiene il suolo idratato perché ne limita la traspirazione; non è necessario irrigare di frequente poiché il terriccio rimane umido e morbido.
Inoltre, la strategia della pacciamatura allontana insetti, lumache, cimici e ragni che possono rovinare irrimediabilmente il raccolto.
La pellicola di paglia è utile anche per limitare la crescita di erbacce e malerbe.
Le patologie del radicchio bianco tardivo sono le frequenti virosi, come la peronospora, il marciume grigio e bianco, la cavolaia infestante: queste malattie colpiscono il corimbo della pianta, causando fori, lacerazioni e macchie, nonché la morte dell'infiorescenza stessa.
Per scongiurare la minaccia virale e botanica, è indispensabile concimare con letame di qualità e sali minerali come azoto e potassio dal potere fortemente disinfettante.
Inoltre, è utile impiegare solamente strumenti igienizzati e puliti, comprese le classiche cesoie per la potatura e i coltelli che si utilizzano durante il raccolto.
Il radicchio bianco tardivo ha un gusto delicato, neutro, quasi insapore: per questo trova largo impiego in cucina ed è versatile sia per ricette estive che invernali.
Ad esempio, nella bella stagione sta alla base di insalate, piatti di pescato fresco, aperitivi di caprese con mozzarella e pomodoro; in inverno viene utilizzato per sgrassare e rinfrescare le portate di Natale e i piatti più gustosi delle feste.
Dopo il raccolto che termina a gennaio-febbraio, il cespo si conserva in frigorifero per massimo una quindicina di giorni, a una temperatura di 3-4°C.