Cultivar antica, molto resistente e dalla grande resa, il pomodoro scatolone deriva il suo nome dal fatto di essere vuoto all'interno. Per questo motivo viene cotto prevalentemente al forno dopo essere stato farcito.
Tipico ortaggio laziale, il pomodoro scatolone si caratterizza per la buccia spessa e la polpa soda. È coltivato prevalentemente nella Tuscia Viterbese e sulle rive del lago di Bolsena. Infatti predilige i terreni fertili e ricchi di sostanze organiche, con un'esposizione in pieno sole e un clima caldo-temperato. Tuttavia è una varietà rustica e resistente, quindi si adatta ai vari tipi di substrato. Si consiglia di non far crescere più di 3-4 piante per metro quadrato perché gli esemplari possono raggiungere dimensioni ragguardevoli. Il pomodoro richiede un regolare apporto di azoto e potassio.
La semina del pomodoro scatolone si svolge in periodi diversi a seconda che sia nell'orto o in una serra riscaldata. Nel primo caso si deve attendere la fine di aprile o il mese di maggio per evitare che eventuali gelate tardive possano interrompere la germinazione oppure far morire le piantine. Se invece si decide di far sviluppare i semi in semenzaio, si può anticipare l'operazione a marzo-aprile. Una volta che le piantine hanno raggiunto un'altezza di 20 cm possono essere trapiantate in pieno campo, mantenendo una distanza di almeno 50 cm tra un esemplare e l'altro.
Varietà vigorosa e dal ciclo tardivo, questo pomodoro presenta una crescita indeterminata. Proprio per questo motivo deve essere legato a dei tutori di sostegno utilizzando dei legacci plastici in materiale elastico. In questo modo la pianta mantiene un andamento eretto, è maggiormente esposta al sole e non è a contatto del terreno, proteggendo le foglie e i frutti da parassiti e marciumi. Il pomodoro scatolone si caratterizza per una resa abbondante e per essere vuoto all’interno. Gli ortaggi hanno notevoli dimensioni ( 20 cm di lunghezza) e una collettatura marcata. Le piante in genere hanno un'altezza di 120-150 cm e richiedono regolari e costanti apporti di acqua e concime durante la fase di maturazione del pomodoro. La tecnica migliore per irrigare consiste nell'utilizzare un impianto a goccia da attivare nelle ore più fresche della giornata. Infatti, se il terreno viene innaffiato quando è caldo, si favorisce la spaccatura degli ortaggi. Per avere una resa elevata è bene concimare con abbondante azoto e potassio.
Le più importanti patologie che possono colpire il pomodoro scatolone sono la botrite e la peronospora. Nel primo caso i fusti, le foglie e i frutti si ricoprono di muffa grigia. Nel secondo sulle foglie compaiono macchie chiare e successivamente i tessuti muoiono. Tra le malattie che possono essere combattute con prodotti fungicidi si ricordano la ruggine e il verticillium. In quest'ultima situazione le foglie ingialliscono e si seccano. Invece la ruggine interessa anche gli ortaggi, che si ricoprono di macchie scure. Infine non vanno trascurate le infestazioni di dorifore e afidi.
La raccolta del pomodoro scatolone si svolge circa 60 giorni dopo il trapianto, in genere dal mese di luglio fino a quello di ottobre. A differenza di quanto accade con altre varietà, gli ortaggi sono colti quando sono maturi e la buccia ha raggiunto un bel colore rosso. I frutti possono essere usati sia per le insalate sia per la preparazione di varie ricette (antipasti, secondi e contorni). In particolare il pomodoro scatolone è farcito e cotto al forno proprio per valorizzarne l'aspetto. Infatti ha una forma allungata e la polpa presenta una cavità vuota all'interno.