Il pomodoro nero di Cri possiede una colorazione più scura rispetto alla varietà tradizionale. Infatti è rosso porpora tendente al marrone scuro perché contiene elevate quantità di licopene. Ha un gusto saporito e una polpa carnosa e soda.
Varietà molto adattabile, il pomodoro nero di Cri può crescere in substrati di vario genere. Tuttavia i risultati migliori si ottengono con un terreno fresco, ricco di sostanze organiche, di medio impasto e lavorato in profondità. Il pH ideale è 6-6,5. Proprio per il fatto che questa pianta teme i ristagni idrici è necessario che il terreno abbia elevate capacità drenanti per evitare che si formino marciumi radicali. È importante lasciare una distanza di 50 cm tra gli esemplari e concimare regolarmente il substrato con prodotti minerali completi contenenti calcio, magnesio, zolfo e boro.
Il pomodoro nero di Cri è una specie dalla crescita vigorosa e piuttosto precoce. Infatti nel Sud Italia la semina in pieno campo può essere effettuata a partire da marzo, tuttavia nel Nord Italia bisogna attendere almeno la metà di aprile. Invece la semina in semenzaio oppure in una serra riscaldata può essere anticipata a febbraio. Le piantine germinano in una settimana se le temperature rimangono stabili sopra i 25°C. Quindi possono essere trapiantate nell'orto lasciando una distanza 50 cm tra gli esemplari. Invece tra le file serve una distanza di 75 cm.
Caratterizzato da una crescita continua e veloce, il pomodoro nero di Cri sviluppa sempre nuovi palchi floreali. Per questo motivo deve essere sottoposto a periodiche operazioni di cimatura e di eliminazione dei germogli ascellari e delle femminelle quando raggiungono una lunghezza superiore a 2 cm. Si tratta di una pratica consigliata per garantire una resa elevata e ortaggi di alta qualità e di grandi dimensioni. Inoltre aiuta a rendere più veloce la maturazione degli ortaggi. Una volta che la pianta di pomodoro nero raggiunge i 30 cm di altezza il fusto deve essere legato a un tutore di sostegno. In questo modo si evita che i frutti siano a contatto con il terreno (riducendo il rischio di marciumi) e si favorisce lo sviluppo dell'esemplare in posizione eretta. Si consiglia di sistemare appositi paletti già da prima del trapianto. È necessario garantire un costante apporto di sostanze organiche e d'acqua. In particolare, durante la fase di maturazione servono consistenti quantità di calcio, potassio e magnesio.
Anche se è in grado di adattarsi ai terreni più difficili, i parassiti più pericolosi per il pomodoro nero di Cri sono gli insetti che si trovano nel suolo. I nematodi della patata e le larve della dorifera si annidano tra le radici della pianta e possono portarla alla morte. Invece gli afidi attaccano le parti aeree danneggiando i tessuti delle foglie, dei germogli, dei fiori e dei fusti. Inoltre contribuiscono a diffondere la virosi, infezione che causa macchie chiare fogliari e non è curabile. Occasionalmente si verificano infestazioni di elateridi e di nottue gialle, che si annidano intorno al colletto dei pomodori neri.
Il pomodoro nero di Cri ha un diametro di circa 8 cm e può raggiungere un peso di 150 grammi. Per evitare l'insorgere di patologie e l'impoverimento del terreno si consiglia di optare per una rotazione colturale con 4 anni di pausa. Proprio per il fatto che l'inizio della semina varia a seconda del clima, la raccolta dell'ortaggio va dal mese di giugno fino a quello di ottobre. Deve essere fatta a scalare e soltanto quando i pomodori hanno raggiunto la completa maturazione. I frutti vanno colti anticipatamente solo se si verificano forti precipitazioni che possono provocare la spaccatura degli ortaggi.