Varietà robusta e vigorosa, il pomodoro gigante si distingue dalle altre cultivar per la grandezza degli ortaggi. Infatti possono pesare da 700 grammi a 1 chilo. La polpa è molto carnosa e saporita con una ridotta quantità di semi, mentre la buccia è rossa.
Il pomodoro gigante è una cultivar estremamente adattabile, quindi può crescere in ogni tipo di terreno con un'esposizione in pieno sole. Tuttavia i risultati migliori si ottengono con un terreno fresco, ricco di sostanze nutritive, a medio impasto e ben drenato. È necessario che le piante siano in una posizione riparata dai venti, così da non subire danni. Proprio per le sue caratteristiche, il pomodoro gigante soffre il freddo e le temperature troppo elevate. Subisce danni se le temperature sono superiori a 32°C e inferiori a 0°C. La soluzione ideale prevede temperature stabili tra i 20 e i 24°C
Se si opta per la semina, si può procedere in serra a partire dalla fine di febbraio. Se invece l'operazione viene svolta in pieno campo, occorre aspettare almeno la metà di marzo nel Sud Italia. Nel Nord Italia la semina nell'orto avviene dal 15 aprile. È importante che non si verifichino gelate tardive perché possono danneggiare o far morire le piantine. Un'altra soluzione consiste nel far sviluppare i semi in semenzaio e trapiantare il pomodoro nell'orto dopo 4 settimane. In caso di trapianto precoce è bene proteggere le piantine con agrovelo.
Quando si effettua il trapianto delle piantine germogliate si consiglia di inglobare nel terreno della buca una buona quantità di compost (oppure di stallatico maturo) e terriccio ricco di sostanze organiche. Quindi si innaffia abbondantemente facendo attenzione a evitare i ristagni idrici. In questo modo si favorisce l'attecchimento. Si può interrare anche metà del fusto nel caso sia ben sviluppato. Dopo il trapianto bisogna innaffiare regolarmente in modo che il terreno rimanga fresco e apportare concimi minerali a base di azoto e fosforo. Una volta che gli ortaggi hanno raggiunto la fase di maturazione è bene concimare con prodotti ricchi di potassio. Il pomodoro gigante è sensibile ai ristagni idrici, che favoriscono la comparsa di marciumi radicali e la spaccatura dei frutti. Una volta che l'altezza della pianta supera i 30 cm si deve legare l'esemplare con dello spago a un paletto di sostegno oppure a una canna. I getti ascellari vanno eliminati periodicamente per aumentare la resa dell'esemplare.
Si consiglia di effettuare periodici trattamenti a base di rame (poltiglia bordolese) per far fronte alle infestazioni dei parassiti e alle più comuni patologie. Il pomodoro gigante può essere colpito da tracheomicosi e peronospora, entrambe causate da funghi. Nel primo caso la pianta si dissecca progressivamente perché gli agenti patogeni fungini impediscono il passaggio della linfa; nel secondo i tessuti attaccati cadono. Per quanto riguarda i parassiti, i più pericolosi sono i ragnetti rossi e gialli, le cimici e gli afidi. La diffusione di questi ultimi viene favorita dalla virosi.
Il pomodoro gigante ha un gusto intenso e molto saporito. Il suo aspetto ricorda quello di un pomodoro normale dal quale si distingue per le dimensioni maggiori. Questa varietà ha una resa elevata, che si attesta sui 4-5 chili per le coltivazioni in pieno campo. Invece in serra si arriva a 9-10 chili per pianta. La raccolta si svolge quando i pomodori sono completamente maturi se gli ortaggi vengono usati per preparare sughi e salse. Invece il pomodoro gigante va raccolto ancora immaturo quando viene utilizzato per le insalate. In questo caso la buccia deve tendere al giallo.