Il peperoncino Maya ha origini messicane ed è caratterizzato da una pianta con un folto arbusto, alta circa 50-60 cm. I frutti sono carnosi, a forma di cornetto allungato di un bel rosso brillante.
Il peperoncino Maya cresce bene in pieno sole, in un suolo morbido, soffice, ben drenato e vangato; prima di seminare si consiglia di preparare il terreno dissodandolo e sollevando le zolle in modo che si rinnovino le sostanze nutritive in esso contenute.
Per quanto riguarda la concimazione, è bene utilizzare compost organici di letame maturo e sali minerali come rame, potassio, zinco e magnesio.
Il peperoncino Maya si trapianta verso aprile inoltrato, in campo aperto con protezione.
Per quanto riguarda la piantumazione, i semi del peperoncino vanno interrati in profondità nel terriccio concimato, all'interno di contenitori alveolati di polistirolo. In questo modo si selezionano solo i germogli migliori, quelli più forti, robusti e resistenti.
La semina si effettua tra febbraio e marzo, mentre il trapianto avviene in aprile inoltrato. È importante mantenere una distanza di 50-60 cm tra le piantine sulla fila e di 1 m tra le file parallele dell'orto, in modo da permettere il transito e il corretto sviluppo delle radici.
Il peperoncino Maya, originario del Messico, è un prodotto ortofrutticolo autoctono che ama il caldo e l'esposizione in pieno sole, resiste molto bene alla siccità e alle temperature molto alte.
Al contrario, le gelate di fine inverno e le escursioni termiche repentine possono rivelarsi fatali alla pianta, quindi si consiglia di proteggerla durante tutto il suo ciclo vegetativo.
Dopo la messa a dimora in campo aperto delle piantine, si provvede a pacciamatura che è una tecnica molto antica e naturale: si protegge il suolo con un sottile strato di paglia che è isolante e funge da ostacolo per insetti e parassiti. Inoltre, permette al terreno di traspirare più lentamente e di disidratarsi meno: grazie a questa strategia si possono diminuire le irrigazioni e di conseguenza il rischio di ristagni pericolosi. Successivamente si possono installare anche teli e coperture di agrovelo per difendere ulteriormente la pianta dalle piogge.
Per quanto riguarda le malattie del peperoncino Maya, teme le patologie fungine e le virosi come tracheofusarium, marciume grigio e marciume bianco, tracheomicosi e peronospora.
La pianta viene aggredita in estate da insetti e parassiti infestanti, come lumache, zanzare, pidocchi, afidi, cimici e ragnetto rosso.
Per scongiurare queste minacce è importante concimare con cura il terreno e provvedere a pacciamatura, una tecnica rudimentale ma molto efficace e del tutto naturale che fornisce una barriera organica a insetti, erbacce e microrganismi.
Il peperoncino Maya ha un gusto deciso e molto piccante che si presta bene a insaporire zuppe e minestre di cereali e legumi, come da tradizione messicana. Si può grattugiare fresco anche su piatti di carne e pesce, oppure essiccare e conservare sotto olio o aceto, con l'aggiunta di erba cipollina, aglio, aneto e timo per rinfrescare.
Dopo il raccolto che si tiene a fine estate, il frutto si conserva nei vasetti in vetro oppure in un luogo fresco e asciutto, come in dispensa o in cantina.
Il peperoncino Maya ha un gusto deciso e molto piccante che si presta bene a insaporire zuppe e minestre di cereali e legumi, come da tradizione messicana. Si può grattugiare fresco anche su piatti di carne e pesce, oppure essiccare e conservare sotto olio o aceto, con l'aggiunta di erba cipollina, aglio, aneto e timo per rinfrescare.
Dopo il raccolto che si tiene a fine estate, il frutto si conserva nei vasetti in vetro oppure in un luogo fresco e asciutto, come in dispensa o in cantina.