La mora tardiva è un frutto di bosco tipicamente senza spine e caratterizzato da un colore violaceo-blu scuro e tante drupeole; la bacca è succosa, dolce e molto aromatica.
Come tutti i frutti di bosco, si adatta molto bene ai terreni caratteristici del proprio habitat naturale, freschi, leggeri, leggermente acidi e con un pH intorno a 6,6.
Non si consiglia il trapianto, ma di partire direttamente dalle piantine già formate, da acquistare in un vivaio.
Per quanto riguarda l'esposizione, meglio non sottoporre la pianta ai raggi diretti del sole, dato che preferisce zone ombreggiate boschive e di montagna; la concimazione deve essere effettuata con compost organici ricchi di letame maturo, humus di lombrichi e potassio.
È fortemente sconsigliato partire dal seme, ma bisogna piantare l'infiorescenza già formata.
La mora tardiva, come tutti i frutti di bosco, è una varietà rustica e selvatica che cresce spontaneamente ma si può riprodurre facilmente anche in vaso, nel balcone della propria casa.
Dato che è una pianta che si sviluppa in altezza, è bene mantenere una distanza standard di almeno 1 m sulla fila di piantine e di 2-3 m sulle file parallele del raccolto, oppure di utilizzare un solo contenitore per piantina che deve essere piuttosto ampio e spazioso.
La mora tardiva è una pianta rustica e selvatica che non ha bisogno di particolari cure, cresce in terreni difficili e non necessita di molto sole.
Tuttavia, è importante provvedere alla pacciamatura, una tecnica rudimentale ma allo stesso tempo molto efficace: consiste nell'applicare un sottile strato di paglia, juta o lana a diretto contatto con il terreno, in modo da proteggerlo da grandine, escursioni termiche, dalle ultime gelate notturne prima della bella stagione, dalle colonie di insetti infestanti.
Inoltre, questa strategia di difesa mantiene il terreno fresco, umido ma asciutto.
La mora tardiva si riproduce per propaggine, attraverso le piantine più giovani; una volta che avranno sviluppato le radici, sarà sufficiente interrarle una seconda volta per ottenere altre piantine forti e robuste.
La mora tardiva compie la sua maturazione completa a fine estate e si raccoglie dopo agosto, durante i 50 giorni successivi; fiorisce in aprile e fruttifica da giugno a luglio. Dal sapore dolce e dal gusto aromatico, viene utilizzata per la preparazione di ottimi dolci, ma anche per deliziosi sciroppi con cui condire uova e toast all'inglese.
È una pianta facile da coltivare, dato che cresce nei boschi: non teme né insetti né malerbe, ma solo volpi, tassi e animali selvatici che ne sono ghiotti.
Le malattie tipiche delle more sono quelle legate all'albugine, chiamata anche nebbia, mal bianco o con il termine tecnico di oidio.
Come per l'uva spina e altre bacche selvatiche, anche la mora teme la polvere di zolfo che è tra le sostanze preventive contro l'albugine; meglio provvedere con un trattamento con bicarbonato di sodio, meno aggressivo.
Per quanto riguarda insetti e piante infestanti, la mora tardiva resiste bene alle cimici, alle lumache, al ragnetto rosso e alle malerbe di tutti i tipi, dato che si tratta di una pianta selvatica che cresce nei boschi.
La mora tardiva ha un sapore dolce e aromatico; il frutto è sodo e compatto, succoso e ricco di potenti antiossidanti benefici per la nostra salute.
Trova un largo impiego in cucina all'interno dei dolci, nelle crostate di frutti di bosco, nei muffin e nei biscotti; viene utilizzata come condimento per omelette e pancake, soprattutto nella colazione British style.
Ottima per sciroppi, gelatine e bevande fresche, dopo il raccolto si conserva in frigorifero o sottovuoto, lasciata essiccare e macerare all'interno di una soluzione alcolica.