Il kiwi è una pianta dioica, questo significa che i fiori maschili e quelli femminili crescono su piante differenti. I kiwi femmina, infatti, si differenziano per i fiori che producono, vistosi e dalle tonalità bianche-giallastre. Sono riuniti in grappoli e presentano un diametro di circa 5 centimetri ma sono piuttosto distanti tra loro per garantire l’ingrossamento e lo sviluppo dei frutti.
Per la concimazione del kiwi femmina è richiesto un substrato di suolo ben profondo, molto drenato, ricco di materiale organico e permeabile. Il terreno più adatto deve essere ricco e dotato di pH tra 6 e 7, ma soprattutto non deve contenere grosse quantità di cloro, dal momento che il kiwi è un frutto molto delicato e può risentire della sua durezza. Pur concimando il terreno a marzo e aprile, il trapianto è consigliato nei mesi di aprile, maggio e la prima decade di giugno, aggiungendo letame ben maturo e un'adeguata irrigazione nell’area più superficiale del suolo.
Il clima migliore per i kiwi femmina è quello mite temperato, riparato da venti forti e in una posizione di semi-ombra, per evitare l’esposizione diretta alla luce solare. Può essere coltivato sia in vaso che in orto, poiché le cure richieste sono sempre le stesse. La cosa più importante a cui bisogna fare attenzione è il tipo di terreno, che deve essere ben concimato. Si tratta, infatti, di un frutto che teme i terreni aridi molto più che le piogge abbondanti. La pianta va innaffiata spesso soprattutto in estate o quando le piogge sono scarse. Tale operazione va effettuata la mattina molto presto e al tramonto, nelle ore in cui non c’è sole.
La coltivazione del kiwi può garantire raccolti molto abbondanti se si seguono alcuni accorgimenti. Il più importante è quello della fecondazione della varietà femminile, che si verifica sia attraverso l’impollinazione anemofila e cioè con il vento, che con quella entomofila e dunque con l’aiuto delle amiche api e altri insetti. Per questo è necessario piantare sia piante femmine (circa 5-6) che almeno un kiwi maschio, affinché la natura svolga il suo compito.
Inoltre, poiché si tratta di una pianta rampicante, necessita di sostegni solidi per mantenere i rami e non lasciar cadere i frutti abbondanti, oltre al fatto di consentire uno sviluppo ottimale.
Quando giunge l’estate, inoltre, i rami orizzontali e i germogli che si sono sviluppati lateralmente vanno potati, lasciando spazio ai nuovi e più abbondanti frutti. Il raccolto dei kiwi femmina avviene con il sistema della torsione, tenendo conto che nelle zone con clima particolarmente mite, è possibile raccoglierli anche in inverno, nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, favorendone la maturazione e una maggiore dolcezza.
In generale la pianta del kiwi femmina è molto forte e resistente a diverse specie di parassiti, nonostante questo può essere colpita da cocciniglie e afidi, che possono essere sconfitti anche senza prodotti chimici. Per quanto riguarda le malattie che possono colpire la pianta, negli ultimi anni si stanno verificando sempre più attacchi da parte della batteriosi, una malattia che si presenta con piccole goccioline castane chiare che pian piano diventano rosse. I tralci, invece, marciscono lentamente assumendo tonalità castane scure. I rimedi sono vari, si passa dall’eliminazione dei rami attaccati fino ad abbattere la pianta per poi bruciarla, mentre per prevenire le malattie e gli attacchi di parassiti la pianta va potata con cesoie preventivamente sterilizzate.
Dal colore marroncino-verdognolo, il frutto ha un sapore zuccherino e molto piacevole quando è ben maturo, mentre è più acidulo quando è acerbo. Può essere utilizzato per la preparazione di marmellate e succhi di frutta o semplicemente per la composizione di macedonie e come decorazione di crostate e dolci alla panna. Si presta anche alla preparazione di insalate rustiche, abbinato a formaggi freschi e leggeri con lattuga e insalata belga. I kiwi femmina si possono conservare in frigorifero per circa 20 giorni mentre all’esterno si mantengono bene per una settimana in un luogo fresco e lontano dal sole.