Il Brogiotto nero è una varietà di fico coltivata ed apprezzata sin dall'antichità in Mesopotamia e in Palestina, da cui si diffuse, nel corso dei secoli, lungo tutto il bacino del Mediterraneo.
È un albero che spesso raggiunge grandi dimensioni, con abbondante fogliame e rami che arrivano anche fino a terra, che conferiscono alla pianta una forma tondeggiante.
Il fico è una pianta che può raggiungere anche i 10 metri di altezza e che si sviluppa bene in un clima caldo o temperato, ma che è in grado di resistere anche in zone con temperature più basse e inverni abbastanza rigidi. Tenete presente, comunque, che il freddo eccessivo o le gelate invernali potrebbero uccidere la pianta.
I fichi non hanno particolari esigenze per quanto riguarda il terreno, li vediamo infatti nascere spontaneamente anche nelle fessure dei muri a secco e nelle pietraie, sfruttando la poca terra presente. E questo la dice lunga sulle enormi capacità di adattamento di questa pianta anche in condizioni non propriamente ottimali.
La cosa fondamentale è che il terreno sia ben drenato. Il fico infatti, mal sopporta i ristagni di acqua, che potrebbero causare marciume alle radici e la conseguente morte della pianta.
Il periodo ideale per mettere a dimora il fico Brogiotto è sicuramente l'autunno, ma si può procedere al trapianto fino alla fine dell'inverno evitando però i periodi eccessivamente freddi in cui il terreno possa gelare.
Bisogna scavare una buca ampia in larghezza e profondità, si inserisce quindi la pianta dritta nella buca in modo che il colletto rimanga al di sopra della superficie della terra.
Si versa nella buca del terriccio soffice misto a compost o letame per avere una giusta concimazione, quindi si annaffia con cura tutto intorno.
Se le piantine sono a radice nuda, prima del trapianto è bene immergere le radici per circa 15-20 minuti in una soluzione di acqua, letame, sabbia e terra. Questa procedura favorisce l'attecchimento delle piantine una volta messe nel terreno.
Il fico è una pianta che resiste bene alla mancanza d'acqua anche per lunghi periodi, non necessita quindi di grandi interventi di innaffiatura. Le piante più giovani o di recente trapianto però, durante le estati con elevata siccità avranno bisogno di essere irrigate con una certa frequenza per poter attecchire.
È possibile coltivare il fico anche in vaso o una fioriera, purchè capiente (almeno 40x40 cm) per permettere alle radici di svilupparsi adeguatamente.
La pianta in vaso, ovviamente, raggiungerà dimensioni decisamente ridotte rispetto alla coltivazione in piena terra, e avrà bisogno di innaffiature regolari e concimazione più frequente. Per diradare le innaffiature si può predisporre intorno alle piantine una abbondante pacciamatura con la paglia, gli sfalci dell'erba o con gli appositi teli, che evitano anche la crescita di erbe infestanti.
Il fico è una pianta rustica e resistente difficilmente soggetta a malattie fungine.
Le più frequenti sono la ruggine del fico, una malattia che causa macchie giallastre sulla parte superiore delle foglie e scure su quella inferiore e la botrite che si presenta come una patina grigiastra sulle foglie e sui rami.
Il fico è resistente anche agli attacchi di insetti e parassiti come vespe e cocciniglie. Negli ultimi anni però è arrivato dall'Asia il punteruolo nero, un insetto dotato di un rostro con cui incide il colletto della pianta e vi depone le uova. Le larve poi si nutrono poi della linfa e del legno della pianta che avvizzisce piano piano.
I fichi sono frutti molto dolci e zuccherini, con un elevato contenuto di carboidrati, soprattutto fruttosio e glucosio e quindi con un grande potenziale energetico.
Sono inoltre frutti particolarmente ricchi di minerali come calcio e potassio, e di vitamine del gruppo A e del gruppo B2, oltre che di acido folico.
Il colore rosso acceso della gelatina del frutto nella varietà di fico Brogiotto è dovuto all'elevata presenza di sostanze dette antocianine, cioè dei potenti antiossidanti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi.