La cipolla rossa piatta, dal tipico colore rossastro-violaceo, è una varietà tipica della regione siciliana. Si presenta schiacciata ai poli e molto grossa, tanto da raggiungere anche un chilogrammo di peso. Grazie alla consistenza carnosa e morbida e al retrogusto spiccatamente dolce, viene utilizzata spesso per piatti in agrodolce.
Si consiglia di trapiantare la cipolla rossa piatta nei mesi che vanno da novembre ad aprile sia in montagna che in pianura. Ciò che conta per la buona riuscita del raccolto è il tipo di terreno, che deve essere sciolto, ben permeabile e concimato in modo adeguato evitando quei prodotti come lo stallatico che potrebbe portare i bulbi a marcire. È opportuno adottare, in una fase iniziale, minerali con una lenta cessione da gettare nel terreno prima del trapianto e dopo circa venti giorni, spargere concimi che si assimilano immediatamente. Anche il clima riveste un ruolo importante, dal momento che la cipolla piatta rossa richiede una posizione soleggiata anche se resiste a qualsiasi clima, sia invernale che caldo-temperato.
Le cipolle rosse piatte devono essere disposte a una distanza di almeno 20 centimetri tra le file e 20 centimetri tra una piantina e l'altra. Il distanziamento tornerà utile nella fase della zappettatura e della sarchiatura, quando il contadino con la zappa potrà passare comodamente tra una fila e l’altra per le diverse operazioni.
Questa varietà di cipolla necessita di quantità di acqua costanti ma non abbondanti, soprattutto nella fase della semina, per evitare pericolosi ristagni che danneggerebbero il raccolto. Si ricordi che un eccesso di irrigazione, in concomitanza con un clima umido, potrebbero portare al marciume della pianta.
La cipolla rossa piatta necessita di un controllo costante del terreno, attraverso la sarchiatura, per evitare la formazione delle erbe infestanti. Anche la zappettatura è molto importante, perché ossigena e tiene sciolto il terreno rompendo la crosta, purché venga effettuata in modo non violento per evitare di danneggiare le radici. La frequenza della zappettatura varia in base al tipo di terreno: se è argilloso bisogna effettuarla 5 o 6 volte durante la coltivazione, in caso contrario sarà sufficiente anche solo 3 volte. Chi non ama la lavorazione attraverso la sarchiatura può ricorrere alla pacciamatura, utilizzando paglia o un telo, entrambi efficaci. Questo metodo di lavorazione garantisce anche una riduzione dei costi, dal momento che la copertura mantiene l’umidità limitando il numero di irrigazioni.
Se tutti i passaggi sono stati eseguiti correttamente, vi sarà un raccolto molto ricco tra i mesi di giugno e agosto, con grande soddisfazione per chi ne ha avuto cura durante i mesi di lavorazione.
La cipolla rossa piatta è soggetta all’attacco di diversi virus e batteri che possono danneggiare il raccolto. Oltre al virus del mosaico e del mosaico giallo, ci sono determinati batteri che causano diversi tipi di marciume nella fase della raccolta e della conservazione come quello solforoso, acido e molle. Questa varietà di cipolla è soggetta anche alle micosi provocate dai funghi proliferati durante la coltivazione.
Consigliamo di fare grande attenzione ai parassiti come la botrite, la peronospora, l’alternariosi e il carbone che danneggiano la zona aerea della cipolla, mentre l’antracnosi e la fusiarosi fanno marcire le radici e l’area ipogea.
La cipolla rossa piatta presenta un sapore dolciastro che la rende particolarmente piacevole da mangiare cruda. Per questo viene utilizzata come ingrediente principale nelle insalate o per la preparazione di frittate. In Sicilia questa varietà si trasforma in deliziose marmellate o in contorni a base di cipolle caramellate da abbinare a piatti di carne rossa come hamburger e bistecche.
Dopo il raccolto, le cipolle si conservano per circa un mese in luoghi asciutti, senza necessità di deporle nel frigorifero; una volta aperte, invece, si consiglia di consumarle entro le 24 ore affinché mantengano profumo e aroma.