Il cetriolo è una pianta di origine indiana che ha un andamento rampicante oppure strisciante. Per questo motivo necessita di tutori per potersi sviluppare al meglio. L'ortaggio ha una natura rustica quindi richiede poche cure e irrigazioni frequenti.
Il terreno ideale per la coltivazione dei cetrioli presenta un pH da 5,6 a 6,5 e un impasto medio. Per questo motivo la pianta non ha necessità eccessive per quanto riguarda la composizione del terreno perché è molto adattabile. Tuttavia è bene evitare le tipologie troppo argillose o sciolte perché possono portare a ristagni idrici o ad aridità estiva. Le temperature non devono mai scendere sotto i 10°C. Preferibilmente devono aggirarsi sui 24-27°C per garantire una buona resa del raccolto. Inoltre occorre coltivare il cetriolo in pieno sole e assicurare un frequente apporto d'acqua.
Se si coltiva il cetriolo a partire da un seme, è necessario effettuare la semina dal mese di marzo all'interno di una serra oppure di un ambiente protetto. Quindi si procede al trapianto tra maggio e giugno delle piantine che si sono sviluppate. Se invece si preferisce optare per la coltivazione nell'orto, la semina (3 semi per ogni piccola buca) avviene nel periodo tra maggio e luglio. Bisogna mantenere un distanziamento di 30 cm tra una pianta e l'altra, mentre tra le file la distanza deve essere di 50 cm. Le piante necessitano di un tutore di supporto fin da subito per svilupparsi al meglio.
Il cetriolo è una pianta rustica e resistente, tuttavia risulta molto sensibile alle basse temperature e agli squilibri idrici. Infatti le carenze d'acqua portano a ortaggi molto piccoli oppure dal sapore amaro. Se invece si innaffiano le piante in maniera eccessiva possono formarsi ristagni idrici che causano marciumi radicali e muffe. Inoltre gli ortaggi possono avere delle cavità al loro interno. I cetrioli richiedono frequenti irrigazioni che tuttavia non devono essere troppo abbondanti. Di conseguenza bisogna saper bilanciare frequenza e consistenza degli apporti idrici. Si consiglia quindi di utilizzare un impianto a goccia per una maggiore precisione. Gli erogatori vanno posti alla base degli esemplari subito dopo la messa a dimora. È bene innaffiare di più durante l'estate. Il terreno deve essere concimato sia prima della messa a dimora dei cetrioli sia durante la fase di maturazione degli ortaggi. Richiedono un apporto di fosforo oltre che di stallatico.
I cetrioli possono essere colpiti sia da patologie sia da infestazioni di insetti parassiti. In particolare subiscono danni a causa degli afidi e delle dorifere. In secondo luogo questa specie può essere interessata da malattie legate alla presenza di ristagni idrici, come i marciumi radicali, le muffe e l'oidio. Una delle patologie più gravi è la peronospora delle cucurbitacee, che porta all'ingiallimento e all'appassimento progressivo delle foglie e dei boccioli. È frequente anche l'antracnosi, che può essere curata oppure prevenuta applicando un trattamento a base difosetil-alluminio o altri anticrittogamici sistemici.
I cetrioli di grandi dimensioni sono usati per insaporire le insalate e il pinzimonio, mentre quelli più piccoli in genere sono conservati sott'aceto oppure sottolio. La raccolta deve avvenire verso giugno-luglio o comunque dopo 3 mesi circa dalla semina. È a scalare, quindi può durare fino a 2 mesi. Per poter ottenere una buona resa è meglio effettuare una regolare cimatura, così da stimolare la produzione degli ortaggi e prevenire la comparsa di malattie fungine. Inoltre gli esemplari iniziano a produrre i frutti in anticipo.