Il cavolfiore verde è molto ricco di clorofilla, sostanza che non solo conferisce il tipico colore, ma è benefica per la cura dell'anemia perché favorisce la produzione di emoglobina.
La forma è rotonda e le infiorescenze hanno un bel colore verde brillante: per questo è considerato il cugino green del cavolo classico.
Il cavolfiore verde cresce bene in un terreno fresco, morbido, sciolto e ben drenato: per questo è fondamentale dissodare e raschiare con cura, anche per eliminare eventuali resti di precedenti colture nell'orto. Per quanto riguarda il clima e l'esposizione, il cavolfiore teme le gelate e viene seminato tra la fine dell'estate e l'inizio della stagione invernale, preferibilmente in una posizione soleggiata.
La concimazione si effettua con compost di letame maturo e sali minerali: si trapianta dopo circa 60 giorni dalla semina, verso ottobre e novembre.
I semi si interrano a una distanza di 50, 60 cm tra le piante e di circa 1 metro e mezzo tra le file parallele dell'orto, in modo che le radici si sviluppino per bene.
Dopo circa 60 giorni dalla semina si può procedere al trapianto in vaso o in campo aperto, in base alle esigenze: il cavolfiore è una pianta che si adatta molto bene e quindi è consigliata anche per il proprio orto domestico.
Per quanto riguarda la coltivazione in campo aperto, è importante proteggere i frutti con tendoni e reti per preservarli dalle gelate e dalle escursioni climatiche notturne.
Il cavolfiore verde viene considerato il parente green del classico cavolfiore, per il suo colore brillante dato dalla presenza di clorofilla.
Si semina tra la fine dell'estate e gli inizi dell'autunno, in genere a settembre: il trapianto in vaso o in campo aperto si effettua dopo circa 60 giorni dalla piantumazione.
Il terreno deve essere sciolto, morbido e ben drenato, libero da ristagni e pozzanghere: è fondamentale proteggere le piantine dal freddo con coperture, prima della bella stagione.
Per coadiuvare la produzione, si possono usare concimi biologici di letame maturo e stallatico pellettato, ricco di sali minerali come zinco, potassio, magnesio, rame e azoto.
Il cavolfiore si raccoglie verso agosto, quando le infiorescenze sono mature e il corimbo ben sviluppato e sporgente: è importante non ritardare il raccolto in modo che il fiore del cavolo non perda il suo vigore e non marcisca.
Tra le malattie più comuni citiamo la peronospora, un virus molto difficile da debellare che causa il marciume di foglie e fiore. Altre minacce per il cavolfiore sono l'altica e la cavolaia: un antidoto per sconfiggere la patologia è inserire nel compost organico un macerato di foglie di pomodoro. Le lumache sono ghiotte del cavolfiore che rappresenta un vero e proprio paradiso: si riproducono proprio all'interno del corimbo che funge da casa. Chiocciole e lumachine non consistono un problema gravissimo, ma possono diventare fastidiose quando si pulisce il frutto.
Il cavolfiore verde è ricchissimo di clorofilla e per questo ha un colore brillante e acceso: la sostanza stimola la produzione di emoglobina e quindi è consigliata per le persone che soffrono di anemia.
Conosciuto anche come cimone, ha un sapore più delicato e meno intenso del classico cavolfiore bianco.
Si cucina lessato, gratinato al forno con pan grattato e formaggio grana oppure fritto: la varietà verde è ottima anche per la preparazione di un gustoso pesto con le noci.
Dopo il raccolto verso agosto e settembre, il cavolfiore verde si conserva in frigorifero e si mantiene intatto per circa 10 giorni.