Appartenente alla famiglia delle Crucifere, il cavolfiore è caratterizzato dalla forma tondeggiante e dal colore chiaro quasi bianco delle sue inflorescenze. Il peso dell'ortaggio pronto per la raccolta varia da 1 a 1,5 chilogrammi.
Il cavolfiore è una pianta invernale e pertanto non solo non patisce il clima freddo, ma al contrario le temperature basse sono proprio necessarie per stimolare la crescita dell’infiorescenza. Richiede un terreno con un suolo di medio impasto sufficientemente umido e ricco di sostanze organiche: durante la fase preparatoria di approntamento della terra è consigliabile concimare con letame o humus. Questo ortaggio si sviluppa con radici fittonanti, di media profondità e per tale ragione, per favorirne lo sviluppo iniziale, il terreno che lo ospita dovrà essere morbido e ben sciolto.
La piantumazione va differenziata tra regioni calde e fredde. Per le prime i semi di cavolfiore vanno piantati in un germinatoio a inizio autunno. Le piantine vanno poi trapiantate nel tardo autunno o all'inizio dell'inverno per ottenerne il raccolto all’inizio della primavera.
Nelle regioni fredde i semi di cavolfiore vanno posti nei germinatoi nel tardo inverno o all’inizio della primavera, per poi trapiantare le piantine in tarda primavera: il raccolto sarà dunque da fine estate fino a inizio autunno.
Il cavolfiore è una pianta resistente e tutto sommato facile da coltivare, ma per quanto riguarda gli spazi è piuttosto esigente. Per questo motivo le piantine debbono stare a 50-60 cm di distanza l’una dall’altra e finché sono piccole è necessario tener ben lontane le piante infestanti con sarchiature regolari: in questo modo il terreno ben arieggiato farà respirare bene la pianta. Man mano che cresce, ombreggiando con le proprie foglie la terra circostante, essa assume una grandezza sufficiente per difendersi dalle erbe spontanee. I cavolfiori richiedono annaffiature abbondanti e regolari in ogni fase della loro crescita. La raccolta va fatta quando le infiorescenze sono sufficientemente sviluppate ma non ancora del tutto aperte. La coltivazione nei climi temperati va controllata spesso poiché il calore accelera l'accrescimento nella fase finale. Per la raccolta le prime ore del mattino sono sicuramente il momento migliore della giornata.
Le crocifere sono soggette alla septoria, conosciuta anche con il nome di ernia del cavolo, alla peronospora e all’alternaria, un tipo di fungo che causa una tipica muffa. Queste malattie vanno trattate con prodotti a base di rame, tenendo conto però che quest'ultimo ha un effetto tossico che può rimanere nel suolo per lungo tempo. La prevenzione è sempre la soluzione migliore ed evitare i ristagni d'acqua è una buona arma per evitare questi problemi.
La cavolaia è la principale nemica dei cavolfiori: è un bruco goloso del fiore e delle foglie. Per combatterlo è sufficiente il bacillus thuringensis, un insetticida biologico innocuo per l'uomo, che va applicato nelle ore serali.
Il cavolfiore è un ortaggio versatile dal gusto inconfondibile che si presta a moltissime ricette e, considerando che il freddo gioca a tutto vantaggio del suo sapore, durante la stagione invernale ci si può sbizzarrire con tante preparazioni. Lessato e condito con olio extravergine d'oliva e limone diventa fonte di vitamine, minerali e fibre, certamente digeribile, ma se si desidera preparare un piatto goloso a base di cavolfiori gli spunti non mancano. Un'ottima preparazione li vede gratinati al forno con besciamella e parmigiano: una vera esplosione di sapori. Il cavolfiore deve essere conservato in frigorifero per 3-4 giorni, meglio se in un sacchetto di carta.