Le carote sono degli ortaggi facenti parte della famiglia delle Ombrellifere; hanno una forma tipica a ombrello ma possono avere forma e dimensioni diverse a seconda della varietà.
Il colore maggiormente diffuso delle carote è l'arancione ma ci sono altre variazioni di colore che vanno dal rosso al viola scuro.
La carota non è un ortaggio difficile da coltivare ma richiede un terreno soffice e drenante per evitare marciumi radicali.
Chi ha un terreno molto compatto, dovrebbe lavorare la terra per renderla più sciolta effettuando una vangatura profonda di circa trenta centimetri dove inserire del compost oppure del concime organico.
Per una concimazione ideale è bene evitare eccessi di azoto che sviluppano le foglie piuttosto che l'ortaggio nella parte sotterranea.
Le carote non devono essere trapiantate perché altrimenti si compromette lo sviluppo delle radici, l'ortaggio deve quindi essere piantato direttamente sulla terra.
La piantumazione della carota può avvenire per seme o per pianta.
Nel primo caso occorre porre i semi a una profondità di circa mezzo centimetro su solchi già tracciati nel terreno, lasciando cadere il seme con l'aiuto di un foglio di carta piegato a metà.
Per facilitare la semina è possibile mischiare la sabbia ai semi, in questo modo la semente cadrà meno fitta e le piante potranno crescere più diradate tra loro.
Per la piantumazione della pianta è sufficiente mettere a dimora l'ortaggio direttamente sulla terra lasciando circa 8 centimetri di distanza tra una e l'altra e 25 centimetri tra una fila e l'altra.
Per fare in modo che le carote crescano nella maniera ottimale è necessario prestare alcune cure, come il controllo delle erbe infestanti mediante frequenti sarchiature da eseguire a mano.
Se le piante sono troppo fitte tra loro occorre eliminare quelle più stentate. L'operazione della diradatura va eseguita quando l'ortaggio emette la quarta foglia ed è cresciuto di circa 4-5 centimetri.
Se le radici escono dal terreno va eseguito un rincalco per evitare che la luce faccia inverdire il colletto.
Un altro metodo per curare le carote è la pacciamatura che permette di evitare che il terreno si secchi e diventi duro.
Le innaffiature devono essere moderate ed effettuate solo quando il terreno è secco per evitare ristagni.
Il trattamento migliore da eseguire sulle carote è la concimazione tramite compost.
Il raccolto dell'ortaggio avviene dopo il periodo di crescita, che varia dai 70 ai 130 giorni a seconda della varietà e comunque non prima che abbia raggiunto un diametro di circa 2 centimetri.
Le principali malattie delle carote sono le fisiopatie, batteriosi e malattie funginee.
Le prime sono causate da una carenza d'acqua, che provoca una ripartizione della radice, oppure da un eccesso d'acqua che invece produce spaccature nell'ortaggio.
Batteri come Xantomonas ed Erwina Carotovora possono colpire le carote quando il terreno non viene gestito nella maniera adeguata. In questo caso è utile effettuare dei trattamenti a base di rame che andrebbero comunque evitati in assenza di malattia.
Le malattie funginee possono colpire la carota sia sulla parte aerea che sulla radice se il terreno è molto argilloso. Anche in questo caso sono utili trattamenti a base di rame.
Le carote hanno un sapore fresco e dolciastro.
Possono essere mangiate crude, in questo caso mantengono tutte le loro caratteristiche organolettiche, oppure cotte.
Il metodo migliore per cuocere le carote mantenendo inalterati i benefici e i fitonutrienti è al vapore, cottura che permette all'organismo di assimilare al meglio il beta carotene presente nell'ortaggio.
Per una conservazione ottimale e per permettere di far mantenere alle carote la loro freschezza è bene avvolgerle in una busta per alimenti o in un foglio di carta assorbente e riporle in frigorifero. In questo modo riescono a mantenere la loro naturale umidità.