Il broccolo calabrese è caratterizzato da un corimbo molto particolare, con infiorescenze molto definite e croccanti.
La consistenza è soda e compatta, il colore verde bosco: si coltiva a settembre e si raccoglie da agosto in poi, a secondo del tipo di coltura più o meno precoce.
Il broccolo calabrese è una varietà molto particolare che necessita di un terreno fertile, umido e morbido, ben drenato e sciolto. Fa parte della famiglia delle Crucifere e ha una crescita molto vigorosa: ama il clima freddo ma teme le escursioni termiche repentine, come le gelate notturne. Per quanto riguarda la preparazione del terreno è bene dissodarlo, sarchiarlo frequentemente perché sia morbido e poroso al tatto: si concima con compost organici di letame maturo e stallatico pellettato, ricchi di sali minerali.
Si trapianta 50-60 giorni dopo la semina, in campo aperto soleggiato o in vaso.
Per quanto riguarda la piantumazione, i semi del broccolo calabrese si piantano verso settembre in un terreno fertile, soffice, sciolto e ben drenato: il cavolo broccolo ama il freddo ma non le gelate notturne, quindi è bene proteggere le piantine in serra o in tunnel coperto.
Dopo circa 60 giorni dalla semina si può procedere al trapianto in vaso o in campo aperto: è necessario mantenere una distanza di 50 cm tra le piante e di almeno 1 metro tra le file dell'orto.
Come prima cosa bisogna dissodare il terreno in profondità e lavorarlo in modo che rimanga soffice e umido: è fondamentale drenarlo per evitare eventuali ristagni. In alternativa, si possono creare delle piccole zolle sopraelevate. A seconda delle colture precoci o tardive, il broccolo calabrese si semina in contenitori alveolati alla fine della primavera o nel mese di settembre, per ottenere frutti maturi dopo 70-80 giorni dal trapianto.
In base alle condizioni del terreno, le piantine possono essere messe a dimora circa dopo 50 giorni dalla semina, in vaso o in campo aperto, ma in certe regioni più calde si possono anche interrare direttamente nell'orto fuori casa.
Le irrigazioni devono essere copiose e frequenti per permettere la giusta idratazione del corimbo che non deve mai diventare secco ma sempre bello sodo e compatto: attenzione però ai ristagni e alle pozzanghere, quindi è consigliato diluire le innaffiature con un sistema programmato e automatico che controlla l'umidità nell'aria.
La malattie del cavolo sono le virosi come la peronospora, la cavolaia, l'oidio, il marciume.
La pianta viene attaccata anche da afidi, pidocchi, larve, lumache, ragni, millepiedi e lombrichi, cimici estive e altri insetti e parassiti infestanti.
Per limitare queste minacce è fondamentale utilizzare strumenti e materiale sterile e disinfettato. Drenare il terriccio è fondamentale per limitare il rischio di pozzanghere e ristagni d'acqua, ma anche scegliere il giusto concime è un segreto da perfetti agricoltori: meglio un compost leggero di letame maturo (o stallatico) ricco di azoto, rame e potassio.
Il broccolo calabrese ha un gusto più delicato dei cavoletti di Bruxelles o del cavolfiore e risulta molto versatile in cucina. Si può cucinare lessato, al vapore, gratinato al forno con pan grattato e formaggio grattugiato, fritto o crudo, con un filo di olio piccante come condimento.
È ricco di sostanze detox, di fibre e antiossidanti utili contro l'invecchiamento dell'organismo.
Dopo il raccolto è consigliato conservarlo in frigorifero per circa 10 giorni ma poi va consumato perché perde di freschezza e di vigore.