Il basilico è una delle erbe aromatiche più usate e diffuse nella cucina italiana, che non dovrebbe mai mancare nel nostro orto o sul nostro balcone.
È una pianta annuale, originaria dell’Asia, con foglie di un bel verde brillante e un profumo inconfondibile.
Il basilico è una pianta che teme il freddo, se la temperatura scende sotto i 10°C la pianta muore, al contrario si sviluppa bene in pieno sole.
Necessita di un terreno umido senza ristagni d'acqua, e ricco di sostanza organica, per questo il terriccio nell'orto o nel vaso deve essere preparato con molta cura, concimando con stallatico.
In caso di temperature particolarmente elevate si può ricorrere a una buona pacciamatura del terreno, con paglia o sfalci d'erba, per mantenere l'umidità ideale.
La semina del basilico si può iniziare a marzo in semenzaio, oppure ad aprile direttamente nel campo.
Per il trapianto delle piantine meglio aspettare maggio, quando il clima è più mite e più stabile.
Il seme del basilico è molto piccolo, non necessita quindi di essere interrato a grande profondità, 0,5 cm sono sufficienti.
Se si parte dal semenzaio si può utilizzare un terriccio qualsiasi per semine, purchè molto fine.
Se non si dispone delle apposite vaschette per la semina si può rimediare usando piccoli bicchierini di plastica o vasetti dello yogurt, forandoli sul fondo per evitare i ristagni.
Le piantine potranno essere trapiantate in piena terra solo dopo che avranno sviluppato almeno 4-6 foglioline.
Se invece si semina direttamente nel terreno, bisogna scavare le buchette ad una distanza di 25-30 cm, mettendo un paio di semi in ciascuna di esse.
In un paio di settimane si vedranno i primi germogli.
Il basilico non ama la siccità che ne causa l'accartocciamento delle foglie, ma non ama nemmeno i ristagni d'acqua: l'ideale, quindi, è annaffiare poco ma spesso.
Bisogna inoltre rimuovere periodicamente eventuali erbe infestanti in mezzo alle piantine, in modo che il terreno resti sgombero e pulito.
Una buona pacciamatura aiuta anche a tenere sotto controllo le erbacce, oltre che a mantenere il terreno umido.
È poi assolutamente fondamentale, per stimolare la continua produzione di foglie, cimare con attenzione le infiorescenze, evitando la produzione di semi.
Quando il fiore produce il seme, infatti, la pianta di basilico perde vigore e comincia ad appassire e le foglie riducono l'intensità del loro caratteristico aroma.
Potando invece la pianta in modo opportuno potremo prolungare la produzione di foglie e la loro raccolta.
Tra gli insetti dannosi per il basilico bisogna porre particolare attenzione alle lumache che tendono a mangiare le piantine durante la fase di germogliazione.
Attenzione anche alle malattie fungine, come il pitium o marciume radicale, che si evita gestendo al meglio le innaffiature.
La malattia peggiore che può attaccare il basilico è sicuramente la peronospora, che causa l'ingiallimento delle foglie e muffa grigia nella loro parte inferiore.
Questa malattia, che si sviluppa in modo particolare in presenza di abbondanti precipitazioni o ristagni d'acqua, si può prevenire con il rame, che però impedisce la raccolta delle foglie per l'intero periodo di carenza, che dura 20 giorni.
Il basilico è una pianta che chiunque è in grado di riconoscere dal profumo emanato dalle sue foglie, ma la sua caratteristica principale è il sapore particolare, fresco e pungente che può risultare speziato con sentore di limone, anice o cannella a seconda della varietà.
È una pianta che si consuma fresca perchè essicata perde la maggior parte del suo aroma, che è la sua peculiarità principale.
Il modo migliore per conservare il basilico è trasformarlo in pesto alla genovese lavorando le foglie insieme a olio extravergine di oliva, aglio, pinoli, pecorino o parmigiano grattuggiati.
La salsa cosi ottenuta, divisa in vasetti monoporzione, può essere conservata in freezer per mesi e scongelata quando necessario.