L'anice è una pianta spontanea della macchia mediterranea da non confondersi con la cugina asiatica chiamata anice stellato. Profumo e aroma delle due piante sono molto simili pur appartenendo a due famiglie completamente diverse.
Questa aromatica ha bisogno di un terreno sciolto e ben drenato perché mal sopporta i ristagni d'acqua che possono causare il marciume delle radici e il conseguente deperimento delle piantine. Il terreno va arricchito con concime organico come compost o stallatico ma bisogna evitare assolutamente l'apporto di potassio e fosforo al momento della semina.
Gradisce una posizione ben soleggiata purché riparata dal vento e dalle correnti d'aria e cresce bene sia in piena terra, in campo o nell'orto sia in vaso sul balcone o sul davanzale.
Poiché l'anice non sopporta molto bene i trapianti è consigliato mettere a dimora i semi direttamente nella loro collocazione definitiva, che sia in terra o in vaso, per evitare alle piantine il trauma dello spostamento che potrebbe anche farle morire.
I semi di anice sono molto piccoli, quindi necessitano di un terreno ben affinato senza grandi zolle e una volta sparsi vanno ricoperti solo con uno strato sottile di terriccio. Bisogna poi irrigare bene per favorire la germinazione e l'attecchimento delle radici.
È una pianta robusta, che cresce spontanea senza particolari problemi, non necessita quindi di grandi cure per svilupparsi a dovere.
È bene comunque liberare accuratamente il terreno dalle erbe infestanti che possono interferire con la crescita delle piantine di anice, soprattutto durante le prime settimane di germinazione.
L'irrigazione deve essere frequente ma non troppo abbondante per evitare ristagni di umidità e conseguente marciume radicale.
I caratteristici fiori ad ombrello di colore bianco che contengono i frutti sbocciano a primavera e vanno raccolti in estate tra agosto e settembre. Si lasciano poi esposti al sole in un luogo privo di umidità per farli essiccare completamente e poter estrarre i semi che verranno macinati in polvere fine o che saranno usati per estrarre l'olio essenziale.
L'anice è una pianta forte e robusta che difficilmente si ammala ed è quindi molto indicata per la coltivazione biologica.
Le sue foglie potrebbero però essere colpite dalla sclerotinia, una malattia fungina che si manifesta con macchie biancastre.
In questo caso sarà necessario rimuovere a mano le parti colpite e bruciarle per evitare l'ulteriore diffondersi del contagio tra le foglie rimaste sane.
Le piantine andranno poi trattate con un macerato di equiseto oppure con prodotti specifici a base di propoli.
Il sapore dei semi di anice è molto particolare e tendente al dolciastro, è quindi molto indicato per la produzione di liquori o per prodotti di pasticceria, anche se non mancano ricette salate che lo prevedono come ingrediente.
L'anice è ricco di vitamine del gruppo A e B, di sali minerali come rame, zinco, calcio e manganese, di fibre e di proteine.
Ha proprietà antisettiche, digestive e antinfiammatorie soprattutto in presenza di influenza, raffreddore o asma. È un sedativo capace di ridurre la circolazione del sangue e la respirazione ed è anche galattogeno cioè favorisce la produzione di latte materno dopo il parto.