Il ravanello appartiene agli ortaggi della famiglia delle brassicaceae. La varietà più diffusa è di colore rosso, con forma tondeggiante e con un diametro di circa 3 cm ma ne esistono anche altre tipologie dall'aspetto allungato fino a un massimo di 10 cm, dalla tonalità violacea o addirittura bianchi.
La migliore posizione del ravanello all'interno dell'orto è in una zona non troppo esposta ai raggi solari diretti, evitando pertanto la collocazione al caldo intenso e prediligendo una parziale ombreggiatura. Ama il terreno abbastanza sciolto, proprio perché la crescita avviene al di sotto della superficie e un'eccessiva compattezza potrebbe ostacolarlo e comprometterne il corretto sviluppo. Per quanto concerne la concimazione non vi sono particolari indicazioni, potendo arricchire la terra con un prodotto organico, preferibilmente agendo prima del ciclo di coltivazione, che complessivamente è molto breve.
La coltivazione dei ravanelli può essere fatta dopo specie vegetali diverse, dimostrandosi adatta all'avvicendamento. Beneficia della consociazione con cavoli, spinaci, asparagi, cipolle, piselli, fagioli e lattuga. La riproduzione avviene per seme e durante lo spaglio è opportuno mischiare un po' di terriccio, in modo da evitare una densità eccessiva in fase di crescita, dovendo poi procedere diradando ed estirpando la maggior parte delle piantine. La semina può avvenire anche a file, a una profondità di circa 1 centimetro, ricoprendo delicatamente con l'impiego di un rastrello e procedendo con una prima annaffiatura.
Far crescere il ravanello è molto semplice, soddisfacente ed è un lavoro che ripaga sempre dei piccoli sforzi necessari. Non occorrono particolari conoscenze tecniche e anche gli appassionati di giardinaggio possono raggiungere risultati ottimi senza competenze specifiche, affidandosi al fai da te e a un minimo di dedizione. La cosa più importante è evitare di seminare in un terreno troppo duro e arido, garantendo un apporto idrico sempre adeguato, in relazione alla stagione e al clima della zona di coltivazione. Bisogna togliere sempre le piantine in eccesso quando spuntano almeno 3 foglioline e lasciare una distanza di alcuni centimetri, che sia sufficiente per lo sviluppo della radice e per l'ingrossamento sotterraneo. Si può seminare in ogni mese dell'anno e nella stagione più favorevole dopo una settimana si nota già un primo sviluppo della parte superiore dell'ortaggio. I risultati sono rapidi e regalano grande entusiasmo perché dopo appena 20-30 giorni si possono già raccogliere eccellenti ravanelli.
La prima considerazione da fare è che non è assolutamente necessario agire con trattamenti chimici antiparassitari. Il ciclo molto breve dalla semina al raccolto non permette agli attacchi crittogamici di provocare problematiche rilevanti. Possono verificarsi peronospora, ruggine bianca, infestazioni di afidi, cavolaia, grillotalpa o danneggiamenti dovuti alle limacce e alle lumache, che tuttavia sono sempre presenti e potenzialmente possono rappresentare un nemico naturale. Le patologie fungine non hanno il tempo materiale per arrecare criticità evidenti e si può confidare sempre in una crescita ottimale.
Bisogna tenere conto che un prolungamento della coltivazione potrebbe rendere il ravanello troppo spugnoso, con un sapore assai pungente, pertanto si consiglia di raccoglierlo al momento giusto. Viene consumato prevalentemente crudo, potendo arricchire insalate e piatti unici ma è anche apprezzato come contorno. È una fonte preziosa di vitamine, potassio,calcio, magnesio e iodio. Dopo aver lavato accuratamente i ravanelli, si possono collocare in un contenitore e conservare in frigorifero, per prelevarli al momento della preparazione, utilizzandoli per numerose varianti di ricette, grazie alla loro inconfondibile croccantezza.