Il Melo antico-deccio è una varietà molto antica di origine veneta che presenta un tessuto compatto e una polpa soda dal sapore acidulo-vinoso. Ha un profumo particolarmente gradevole che ricorda quello della mela renetta e un aspetto vivace, grazie alle tonalità che raggiunge in piena maturazione, che vanno dal giallo al rosso tenue e la forma alquanto grossa
Il Melo antico-deccio predilige un clima freddo temperato, tanto da tollerare anche temperature che giungono a -25°C. Il freddo serve a risvegliare tutte le gemme presenti sull’albero dal periodo di dormienza in cui si trovano dalla primavera. Il terreno migliore per questa varietà deve essere sciolto, povero di calcare e con un pH medio, per garantire bassa acidità e una buona percentuale di calcio. Per questo si consiglia di concimarlo con minerali naturali e fertilizzanti organici come compost maturo, cenere di legna, farine di roccia, potassio e solfato di magnesio.
È possibile coltivare questa varietà anche in vaso, utilizzando recipienti molto ampi per garantire la giusta quantità di terreno e lo spazio necessario per ospitare l’apparato radicale.
Per la messa a dimora del Melo deccio-antico è necessario trovare una pianta già innestata dal vivaista di almeno un anno di età. Dopo aver scavato una buca molto larga e profonda, di circa 70x70x70 centimetri, si aggiunge il letame o il compost e si calano le radici per circa 20 cm. Se si usa il pane di terra, bisognerà solo sistemare il terreno e irrigare la base con abbondante acqua. Se invece si utilizzano elementi freschi, si può procedere con l’inzaffardatura, che richiede l’ammollo delle radici in una miscela di terra, sabbia e letame fresco per circa 20 minuti.
Il Melo deccio-antico non richiede particolari cure, dal momento che si tratta di una pianta versatile che si adatta a qualsiasi ambiente. Le modalità di irrigazione sono molto importanti e variano in base all’età della pianta: durante i primi due anni di vita dall’impianto, infatti, è richiesta acqua in modo costante e piuttosto abbondante, successivamente, invece, sono richiesti interventi di irrigazione solo in situazioni di siccità, in particolar modo nei periodi di crescita dei frutti. Quando si effettua il trapianto, inoltre, si consiglia di utilizzare il sistema della pacciamatura organica, sistemando fieno o paglia umida intorno alla pianta. Ovviamente, la pacciamatura richiede un rabbocco periodico poiché la paglia e il fieno tendono a decomporsi, vanificando la funzione iniziale.
In estate, solitamente, si procede alla potatura dei rami secchi o di quelli troppo fitti oltre all’eliminazione dei succhioni a portamento verticale, che potrebbero formarsi sulle branche. La potatura è necessaria per favorire la crescita armoniosa dell’albero e ottenere un raccolto abbondante.
Il Melo-deccio antico è soggetto ad alcune malattie fungine come l’oidio e la ticchiolatura. Quest’ultima è riconoscibile da macchioline tonde e scure che si sviluppano sui frutti e le foglie, mentre la prima si presenta con chiazze polverose di colore bianco. Un altro fungo dannoso è la butteratura amara, che si manifesta con un’alterazione della polpa e del suo sapore ed è causato dalla difficoltà del melo a portare il calcio fino ai frutti.
Tra gli insetti più comuni, invece, ricordiamo il verme delle mele, le cui larve scavano nei frutti portandoli a marcire e le più comuni cocciniglie, insieme agli afidi e i ricamatori. Questi ultimi sono lepidotteri che danno vita a veri e propri ricami sull’epidermide dei frutti e sulle foglie.
Dal sapore fresco e croccante, la polpa del Melo deccio-antico resta soda anche a piena maturazione, con un gusto lievemente acre che si adatta sia alla preparazione di fresche macedonie che di confetture. Si tratta di un frutto che si abbina molto bene anche ad insalate fresche e variopinte, insieme a frutta secca, pinoli e formaggi morbidi e freschi, per un piatto unico all’insegna della leggerezza e del benessere.
Questa varietà di Melo si conserva molto a lungo in frigorifero o in un luogo fresco e asciutto della casa per almeno 3-4 settimane. Se viene conservato all’esterno, bisogna fare attenzione all’attacco degli insetti che possono danneggiare i frutti anche dopo la raccolta.