La mela annurca è un frutto tipico della Campania appartenente alla famiglia delle rosacee, a differenza delle altre varietà di mele, dopo il raccolto ha bisogno di un ulteriore passaggio attraverso il quale raggiunge il suo tipico colore rosso e il suo sapore molto aromatico.
La pianta di melo annurca non ha bisogno nella sua coltivazione di molti accorgimenti, bisogna evitare un terreno molto calcareo ma che allo stesso tempo abbia una buona disponibilità di calcio molto importante per evitare la butteratura amara. Tra fine estate e inizio autunno bisogna concimare il terreno con carbonato di calcio, fare in modo che sia ben drenato e assicurarsi che abbia un pH che non sia inferiore a 6,5 ma che non superi 7. È una varietà di melo tipica della Campania e quindi del Sud, ma sopravvive tranquillamente a climi freddo temperati tollerando senza problemi le basse temperature della stagione invernale. Per fare in modo che si ramifichi bene, è opportuno effettuare il trapianto tra fine autunno e inizio inverno.
Questa pianta si ottiene per portainnesto franco, solitamente le piantine sono pronte per il trapianto circa dopo due anni dall'innesto, periodo nel quale raggiunge un'altezza di 150 cm. A fine estate bisogna preparare il terreno e concimarlo, assicurarsi che sia ben drenato e praticare dei fori profondi circa 60 cm ad una distanza di almeno 4 m l'uno dall'altro. A fine autunno le piantine possono essere messe a dimora e irrigate abbondantemente, soprattutto nei primi due anni, periodo nel quale la pianta si ramifica. Ogni pianta impiegherà dai 2 ai 4 anni per produrre i primi frutti.
La pianta di melo annurca non ha esigenze particolari durante la coltivazione. Importante è assicurarsi di avere un terreno precedentemente concimato, con una buona percentuale di calcio. Il terreno deve essere ben drenato e molto permeabile, in modo da evitare l'insorgere di malattie fungine o addirittura che la piantina appena messa a dimora possa marcire. Dopo il trapianto bisogna innaffiare frequentemente almeno per i primi due anni, per fare in modo che l'apparato radicale si formi bene e diventi resistente. Successivamente le irrigazioni devono essere eseguite solo in caso di elevata siccità e nei periodi di fioritura e fruttificazione. Intorno alle piante bisogna eseguire una pacciamatura con paglia, utile ad assorbire l'acqua e a mantenere quindi il terreno sempre umido. A fine inverno potare le piante eliminando i rami bassi. Il raccolto avviene a partire dalla metà di settembre quando il frutto è ancora verde-giallo, successivamente subisce il passaggio di arrossamento.
La pianta di melo annurca non è soggetta a malattie anche se può capitare che un terreno non concimato bene e non abbastanza ricco di calcio possa compromettere la pianta con un'alterazione fisiologica, la butteratura amara, in pratica la pianta non avendo calcio a sufficienza nel terreno non riesce a passarlo ai frutti, i quali si presentano con macchie scure e quindi di scarsa qualità. Anche una potatura eseguita male può provocare alla pianta malattie fungine perché non arieggiate come la ticchiolatura che si presenta con macchie scure sia su foglie che sui frutti, o l'oidio che si presenta con macchie bianche sulle foglie.
La pianta di melo annurca è un varietà campana delle mele molto particolare e molto apprezzata in Europa. Ha la particolarità di non poter essere consumata subito dopo il raccolto, ma solo dopo aver attraversato il processo di arrossamento. Il frutto si presenta dalle piccole dimensioni, tondo e con una polpa bianca e croccante, il suo colore è giallo-verde al raccolto per poi diventare rosso con piccole striature. Ha un sapore davvero unico perché dolce e un po' acidulo, oltretutto il processo di arrossamento gli conferisce un sapore molto aromatico. È ricco di fibre che regolano le funzioni intestinali, diuretico, ricco di vitamine e di minerali, molto adatto per bambini e anziani. Si conserva tranquillamente nel cassetto del frigorifero per circa 3 settimane.