La lattuga romana fa parte della famiglia delle composite, si presenta con cespo a forma allungata, molto pesante, voluminoso e compatto. Le sue foglie sono lisce ma croccanti e robuste, di colore verde chiaro tendente al biondo alla base.
Ha bisogno di un terreno non troppo compatto e concimato abbondantemente con sostanze organiche. Preferisce un pH di 7 e una buona dotazione di calcio. La concimazione deve avvenire prima del trapianto e a ridosso del periodo invernale.
Questo tipo di lattuga può essere coltivato tutto l'anno, anche se preferisce un clima temperato che non superi i 20°C e, allo stesso tempo, non sopporta le temperature che vanno al di sotto dei 6°C.
Il trapianto in pieno campo avviene tra aprile e giugno, prediligendo posizioni soleggiate. Se ci si trova in una zona con clima mite, questo tipo di coltivazione può essere fatta in pieno campo tutto l'anno.
Questa varietà di lattuga ha un ciclo produttivo molto vasto, in base alle zone e alle temperature, si può coltivare quasi tutto l'anno.
Tra dicembre e gennaio è possibile seminare al riparo per mantenere la temperatura costante, tra febbraio e marzo in semenzaio praticare dei fori profondi 1 cm, riporre i semi e ricoprire con un velo di terriccio. Dopo circa 10 giorni avremo le piantine, che da aprile a giugno possono essere trapiantate in pieno campo. L'esposizione al sole è molto importante, così come anche l'irrigazione che facilita l'attecchimento della piantina.
La lattuga romana come tutte le composite non necessita di cure particolari. È una pianta che si adatta facilmente a varie condizioni climatiche, con pochi accorgimenti il cespo diventa rigoglioso e compatto.
Ha bisogno di un'irrigazione frequente e abbondante, meglio se fatta con impianto a goccia per evitare di bagnare le foglie.
Avendo bisogno di un terreno sempre umido, purtroppo è soggetta all'attacco di malattie fungine.
Per ovviare a questo problema bisogna effettuare qualche accorgimento durante il trapianto e la coltivazione. Innanzitutto le piantine devono essere trapiantate con una distanza una dall'altra di 35 cm, ciò permetterà al cespo di avere lo spazio giusto per diventare bello vigoroso. Per lo spazio circostante basta fare la pacciamatura e cioè ricoprire con paglia o teli per evitare la crescita di erbe infestanti.
La raccolta avviene entro gli 80-100 giorni, tutto dipende dal clima, quando il cespo è ben compatto.
Come tutte le lattughe avendo bisogno di un terreno sempre umido e di irrigazioni continue, anche la lattuga romana è soggetta all'attacco di malattie fungine. Per cercare di ridurre questo rischio, bisogna evitare i ristagni d'acqua.
In zone con tasso d'umidità molto alto è possibile l'attacco dell'oidio che porta all'ingiallimento delle foglie, è molto importante eliminare tutta la pianta per evitare che si ammali tutta la coltivazione.
Con i ristagni d'acqua la pianta può essere attaccata dalla peronospora che si presenta sotto forma di muffa bianca sulle foglie.
Per entrambe le malattie si può utilizzare un rimedio naturale, un infuso di equiseto da nebulizzare sulle piantine.
La lattuga romana si presenta con un cespo allungato molto rigoglioso, le sue foglie sono lisce ma croccanti perché molto robuste, dal colore verde chiaro tendente al biondo verso la base. Ha un sapore leggermente dolciastro, ottima per delle fresche insalate.
Se le foglie esterne risultano un pò troppo dure, possono essere lessate o stufate in padella per la preparazione di risotti o primi piatti.
Se riposta in frigo nel cassetto delle verdure, può essere conservata anche per una settimana riuscendo a rimanere croccante. Se dopo una settimana le foglie sembrano un po' appassite, prima di consumarla basta immergerla per 30 minuti in acqua gelata.