Per le sue caratteristiche organolettiche questa varietà si presta alla semina nel semenzaio per poi passare nell’orto o in campo aperto. Il terreno ideale per ottenere un buon raccolto richiede la presenza di sostanze organiche decomposte, per questo si consiglia di produrre compost distribuendolo solo quando raggiunge la piena maturazione. Dopo qualche giorno il terreno è pronto a ricevere il trapianto dell’indivia scarola.
Dal colore verde chiaro, l’indivia scarola si caratterizza per il suo sapore amaro e marcatamente rustico. Si adatta bene a cotture al vapore o stufate, con uvetta passa, olive nere e capperi che ne esaltano il sapore rendendola molto piacevole. Perfetta anche come farcitura per impasti lievitati o semplicemente come contorno da abbinare al pesce sfilettato o alle carni bianche. Per gli amanti delle insalate, è possibile scegliere la parte più interna dell’indivia scarola, soprattutto quando viene sottoposta all’imbianchimento, per condirla con sale e olio. Si conserva per circa 10 giorni in frigorifero cruda, ma può essere anche cotta e surgelata per essere consumata durante tutta la stagione.
Il modo migliore per preparare il suolo, rendendolo pronto a ricevere la semina, è quello di utilizzare una vanga per lavorare il terreno in profondità, affinandolo poi con la zappa. Per evitare di sovvertire gli strati del suolo, bisogna pareggiare la superficie con il rastrello e controllare costantemente la comparsa di erbe infestanti. Dopo questo lavoro, può essere adagiato il compost o lo stallatico considerando una quantità media di 2,5 kg ogni metro quadrato. Il periodo migliore per la semina è il mese di luglio fino a settembre.
Le piante di indivia scarola vengono trapiantate con una distanza di 35 centimetri le une dalle altre. Nel caso in cui si decidesse di trapiantarle su diverse file dello stesso orto, si consiglia di utilizzare il metodo a quinconce , che permette al contadino di ottimizzare lo spazio disponibile posizionandole a zig zag. Raccomandiamo di mantenere l’esatta distanza per garantire spazio sufficiente ai cespi, impedendo anche la proliferazione di pericolosi funghi.
Per ottenere un raccolto abbondante, è necessario mantenere l’area di coltivazione sempre libera dalle erbe infestanti e ben irrigata, soprattutto nella fase della coltivazione. Il momento più adatto per dare acqua alle piantine è al tramonto, quando il sole cala, attenzione a non esagerare con le quantità di acqua che potrebbero causare marciumi delle radici. Un ottimo metodo che viene spesso suggerito dai contadini è quello dell’irrigazione a goccia, dal momento che non inumidisce la zona aerea delle piante.
Una tecnica sempre più utilizzata dai contadini è l’imbianchimento che rende l’indivia scarola più croccante e dolciastra. Viene praticata legando le foglie con un filo di rafia, in modo che così chiuse non ricevono la luce del sole diventando bianche nella parte più interna.
L’indivia scarola è soggetta a diverse malattie che possono danneggiare la pianta fino al completo marciume. L’alternariosi è il suo peggior nemico perché attacca le foglie con macchie tonde molto scure. Per correre ai ripari è necessario eliminare le foglie colpite appena si nota la comparsa del fenomeno. Alcune patologie fungine causate dall’umidità possono provocare il completo disfacimento della pianta, così come è necessario fare massima attenzione alle lumache, che sono molto golose di questo vegetale. Infine, un altro pericolo è rappresentato dagli afidi che colonizzano la pianta fino a distruggerla, rovinando l’intero raccolto.
Tenera e profumata, l’indivia scarola ha molte proprietà benefiche per il sistema digestivo. Si presta a molte ricette pur contenendo poche calorie, per questo viene consigliata in caso di diete ipocaloriche. Può essere seminata prima in vaso, per essere poi trapiantata nell’orto o in campo aperto nei mesi di luglio e nella prima quindicina di agosto. Con un’adeguata irrigazione a goccia e un’attenzione costante ai nemici di questa varietà, è possibile ottenere raccolti abbondanti nei mesi di novembre fino a febbraio.